
Che cos’è il passaporto digitale di prodotto
E come il “digital twin” può aiutare le aziende a ottenerlo
Nel 2022 l’Unione Europea ha approvato un regolamento che prevede l’introduzione di un cosiddetto “passaporto digitale di prodotto” (Digital Product Passport – DPP), che ha come scopo quello di raccogliere, organizzare e rendere accessibili informazioni dettagliate su tutti i prodotti immessi sul mercato. Tramite un QR code riportato sull’imballaggio si potrà accedere a tutte le caratteristiche del prodotto in questione e della sua confezione: i dati sulla sua origine e sulla sua composizione, il suo ciclo di vita, le istruzioni per un corretto smaltimento e le prestazioni ambientali, come la sua impronta carbonica (carbon footprint), cioè la quantità di gas serra immessi nell’atmosfera per produrre quella merce.
L’obiettivo principale del passaporto digitale di prodotto è infatti non solo quello di favorire una maggiore trasparenza e tracciabilità lungo tutta la catena di produzione (in modo simile a ciò che avviene già ad esempio per le filiere agroalimentari), ma anche quello di agevolare la transizione verso un’economia più circolare e sostenibile. Scopo del DPP è infatti anche contribuire alla sostenibilità ambientale, permettendo al cliente di valutare l’impatto ambientale di ogni prodotto, facilitando quindi scelte di acquisto più consapevoli e promuovendo conseguentemente pratiche sostenibili.
Il DPP non diventerà obbligatorio per tutti i prodotti contemporaneamente, ma sarà introdotto gradualmente per le diverse categorie di merci. Le prime certificazioni obbligatorie partiranno il 18 febbraio 2027 e riguarderanno le batterie dei veicoli elettrici con capacità superiore a 2 kWh, con informazioni su ciclo di vita, prestazioni e impatto ambientale. La data di entrata in vigore per le merci degli altri settori dipenderà dagli atti delegati che la Commissione Europea adotterà: si stima che il processo dovrebbe essere completato entro il 2030. Il DPP sarà un cambiamento molto importante per le imprese, che dovranno digitalizzare e tracciare i dati relativi ai loro prodotti, dalle primissime fasi della produzione al fine vita.
Ciò comporterà l’introduzione di sistemi digitali anche molto complessi che dovranno poter interagire con i fornitori, i distributori e i clienti per garantire la disponibilità e l’accuratezza delle informazioni. Per ottenere e gestire correttamente il passaporto digitale le aziende infatti dovranno mappare le informazioni chiave dei propri prodotti. Dovranno assicurarsi che tutti i propri partner nella catena di fornitura facciano lo stesso. Sarà infine decisiva la formazione del personale, l’aggiornamento dei processi aziendali e il mantenimento dei dati aggiornati in tempo reale.
Per le aziende di tutti i settori produttivi farsi trovare pronti all’introduzione del DPP non è soltanto un modo per evitare sanzioni, ma può essere un vantaggio competitivo rispetto alle aziende che non l’abbiano fatto in anticipo. Anche le aziende del settore industriale, infatti, si stanno preparando all’obbligo del passaporto digitale di prodotto. Tra queste c’è Bosch Rexroth Italia, multinazionale consociata del gruppo Bosch, attiva nel campo dell’automazione industriale. Bosch Rexroth produce e commercializza componenti per macchine e impianti industriali e software che rendono possibile la produzione. Da tempo inoltre integra nei componenti e nei software strumenti e protocolli digitali che saranno necessari all’ottenimento del DPP.
Uno di questi strumenti è il cosiddetto modello digital twin, letteralmente “gemello digitale”: si tratta di una replica virtuale di un oggetto fisico che permette di monitorare, analizzare e prevedere il comportamento dell’oggetto stesso, simulare scenari e ottimizzare prestazioni e processi, tutto senza intervenire direttamente sul prodotto reale. Registrando e tracciando tutte le informazioni dettagliate sul prodotto, si crea una sorta di carta di identità del prodotto.
Bosch Rexroth offre un modello di digital twin per tutti i suoi componenti, che racchiude dati relativi al ciclo di vita: dal CAD, cioè la tecnologia di progettazione digitale, alla messa in servizio virtuale, cioè il processo di ingegneria del software che simula il comportamento di una macchina o di un impianto, fino alle dichiarazioni di conformità. In questo modo contribuisce alla trasparenza e alla tracciabilità richieste dal regolamento del DPP. La simulazione digitale, inoltre, consente alle aziende di contenere i costi di progettazione, perché sarebbero ovviamente più alti se si effettuassero test con i componenti fisici.
Il digital twin non permette soltanto la creazione di una documentazione digitale, ma è uno strumento attivo a sostegno della sostenibilità. Per quanto riguarda l’impronta carbonica fornisce infatti i dati per il calcolo cumulativo delle emissioni, utile anche per l’ottenimento del DPP. Grazie alle interazioni con le soluzioni della cosiddetta “Internet delle cose” (“Internet of things”), cioè la possibilità di avere oggetti che dialogano tra loro online svolgendo compiti di vario tipo, il digital twin permette il monitoraggio energetico e dei consumi durante l’intero ciclo di vita del componente. Inoltre la tracciabilità completa dei materiali e del prodotto lungo le fasi di smantellamento e riciclo permette di sostenere strategie di economia circolare, cioè il sistema in cui tutte le attività sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro.
Bosch Rexroth offre una piattaforma di automazione industriale completa, che integra componenti hardware e software per un controllo flessibile di macchine e processi. Si chiama ctrlX AUTOMATION e con essa i “gemelli digitali” non sono soltanto copie dei singoli componenti: grazie alla natura aperta e flessibile del sistema, è possibile arrivare a ricreare in digitale interi processi produttivi. Questo è reso possibile dalle funzionalità di connettività che consentono di raccogliere e analizzare i dati in tempo reale. Inoltre, Bosch Rexroth mette a disposizione soluzioni pensate per adattarsi a esigenze diverse: dalla simulazione di periferiche e movimenti cinematici (cioè quelli dei corpi nello spazio) fino alla dinamica e alla fisica di sistemi complessi. Queste soluzioni coprono scenari molto ampi, che vanno dalla semplice simulazione con modelli 3D alla connessione con software di simulazione di alto livello, offrendo così agli utenti molta flessibilità per progettare, testare e ottimizzare i loro impianti.
Immagine di copertina: ©Bosch Rexroth.