
L’AI nella diagnosi del tumore alla mammella
E il ruolo, che resta importante, delle persone: medici, certo, ma anche ricercatori, tecnici, ingegneri e data scientist
L’”intelligenza artificiale” viene utilizzata ormai nei più diversi settori professionali. Questo sta causando spesso timori: l’AI potrebbe influenzare troppo le scelte umane o addirittura potrebbe sostituirsi all’uomo in molti campi, con conseguenze difficilmente prevedibili. Allo stesso tempo però questa tecnologia può essere utile in molti ambiti. Uno di questi è quello medico: farsi aiutare per alcuni aspetti della pratica medico-scientifica dalla macchina può essere un compromesso accettabile per trovare cure per malattie oggi incurabili o terapie migliori di quelle in uso o, ancora, per effettuare diagnosi più rapide.
La medicina è un settore in cui la componente umana è fondamentale, basti pensare alla complessa dinamica medico-paziente, che è delicata e complessa fin da quando esiste la medicina. Anche quando parliamo dell’uso dell’intelligenza artificiale è importante avere presente che si tratta di strumenti che non devono sostituire il medico, o il ricercatore, ma possono servire a dare un aiuto per prendere decisioni, fare diagnosi o decidere cure o interventi. Questi strumenti analizzano e forniscono un numero enorme di dati in poco tempo, organizzati inoltre in modo da essere facilmente interpretabili: fino a poco tempo fa non era possibile farlo con altre tecnologie avanzate.
Prima che questi strumenti possano diventare operativi, e sicuri, c’è però un complesso lavoro di ricerca a cui collaborano medici, ricercatori di base e clinici, tecnici, ingegneri, data scientist ed esperti di intelligenza artificiale. Uno degli scopi di quest’attività interdisciplinare è quello di trovare modi più efficienti per diagnosticare alcune malattie, e in questo modo permettere cure precoci e quindi più efficaci sul paziente. Un esempio di quest’approccio è il software di intelligenza artificiale utilizzato dall’IRCCS Istituto Clinico Humanitas che aiuta medici e tecnici di radiologia a diagnosticare precocemente i tumori alla mammella: lo fa migliorando la qualità e l’efficacia degli esami mammografici.
Il software di AI permette in particolare a medici e tecnici di verificare in tempo reale la qualità delle immagini mammografiche e di valutare la densità mammaria, oggi riconosciuta come uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore alla mammella e una possibile causa di diagnosi mancate. Spesso vengono previsti esami aggiuntivi, come l’ecografia e la risonanza magnetica, per le donne con una densità mammaria estremamente elevata: il software è in grado di identificare in modo oggettivo questo dato, e quindi di suggerire di approfondire la diagnosi. Tra le funzionalità avanzate del software c’è anche quella di aiutare i radiologi a individuare lesioni mammarie, anche in questo caso favorendo diagnosi sempre più precise e tempestive.
L’IRCCS Istituto Clinico Humanitas è un ospedale universitario e di ricerca, accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, fondato nel 1996: si trova a Rozzano, vicino a Milano. Ha anche una rete di poliambulatori e centri prelievi che si chiama Humanitas Medical Care. La tecnologia AI per la prevenzione del tumore alla mammella, già adottata nelle sedi milanesi, verrà estesa prossimamente ai centri Humanitas Medical Care di Lombardia, Piemonte e Sicilia in cui si effettuano mammografie. L’innovazione delle cure è l’obiettivo dei 50 progetti di ricerca che l’istituto ha fatto nascere in questi anni grazie alle donazioni del 5 per mille, il contributo destinato a enti e associazioni che svolgono attività socialmente rilevanti che si può devolvere attraverso la dichiarazione dei redditi, senza oneri per il contribuente.
Attualmente, grazie alle donazioni del 5 per mille, sono attivi 14 nuovi progetti di ricerca clinica all’interno di cinque programmi: lotta al cancro, alle malattie del sistema immunitario, neurologico, gastroenterologico e cardio-polmonare. Si va dalle sperimentazioni su nuove tecniche chirurgiche per interventi sempre più precisi grazie all’impiego di stampanti 3D, allo studio dell’efficacia dell’immunoterapia in combinazione con la chemioterapia nel trattamento del cancro al collo dell’utero, dalle ricerche sulla proteina PTX3, che potrebbe consentire una diagnosi precoce della miocardite, a una nuova tecnologia per controllare la salute del cuore di mamma e bambino nelle gravidanze complesse.
Per sostenere con il 5 per mille la ricerca in campo medico di Humanitas basta inserire il codice fiscale 10125410158 nello spazio dedicato al finanziamento della ricerca sanitaria della propria dichiarazione dei redditi, e firmare.
Immagine di copertina: ©Humanitas