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Come un condominio può produrre energia

Grazie agli autoconsumatori collettivi, che sono diversi dalle comunità energetiche

Per gran parte del secolo scorso la produzione di energia è stata un’attività centralizzata, basata principalmente su grandi impianti alimentati da fonti fossili come carbone e gas. I cittadini avevano un ruolo puramente passivo: erano semplici utenti che consumavano l’energia fornita dalle reti nazionali. Negli ultimi decenni si è iniziato a utilizzare in modo più strutturato le fonti rinnovabili, grazie al calo dei costi del fotovoltaico, agli incentivi statali e a tecnologie sempre più accessibili. Tutto ciò ha fatto in modo che sempre più famiglie e imprese potessero iniziare a produrre energia installando impianti sui tetti delle abitazioni o nei luoghi di lavoro, diventando così contemporaneamente produttori e consumatori.

Negli ultimi anni, anche in Italia, siamo entrati in una terza fase di questo processo di decentramento, quello della cosiddetta produzione condivisa. Il D.Lgs. 199/2021 ha regolamentato questo nuovo modo collettivo di produrre energia, introducendo e definendo due diversi modelli con cui cittadini, enti locali e imprese possono mettersi insieme per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile nello stesso territorio. I due modelli principali sono gli autoconsumatori collettivi (AUC) e le comunità energetiche rinnovabili (CER). Le CER mettono insieme più soggetti che condividono energia prodotta attraverso impianti fotovoltaici. La partecipazione prevede la presenza di almeno un prosumer (soggetto che produce e consuma energia) e almeno un consumer (soggetto che si limita al consumo). Gli impianti possono essere vicini, ma non devono essere necessariamente sullo stesso edificio: possono essere per esempio un intero quartiere o un polo creato a questo scopo. Negli AUC più soggetti condividono la proprietà e l’utilizzo, sullo stesso edificio (per esempio un condominio), di impianti fotovoltaici che producono energia.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede incentivi specifici sia per le CER che per gli AUC: in particolare chi vive in un comune con meno di 50mila abitanti entro il 30 novembre (con una possibilità di eventuale proroga) può richiedere un contributo a fondo perduto fino al 40 per cento del costo per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, sempre nel rispetto delle norme che regolamentano le due principali forme di produzione condivisa.

La diffusione di CER e AUC favorisce la riduzione delle emissioni, e può essere quindi una scelta più sostenibile per l’ambiente. Grazie all’energia solare prodotta nella propria casa, edificio, condominio o quartiere, è possibile ridurre i costi della bolletta, anche perché per ogni kilowattora condiviso si ricevono incentivi statali che si aggiungono al risparmio diretto. Per chi vive in condominio, poi, c’è la possibilità di valorizzare gli spazi comuni – tetti, coperture, giardini – trasformandoli in una risorsa che produce energia e aumenta il valore dell’immobile.

La diffusione degli AUC rappresenta un passo in avanti nel processo di democratizzazione della produzione e condivisione di energia. È possibile infatti condividere l’energia prodotta tra le diverse unità abitative del condominio, consentendo di accedere agli incentivi specifici previsti per l’energia condivisa. Si tratta di un’evoluzione particolarmente rilevante in un Paese come l’Italia, caratterizzato da un’alta concentrazione di condomìni, soprattutto nelle grandi città.

Il sostegno ai cittadini e agli amministratori di condominio nella creazione di gruppi di AUC è uno dei servizi di E.ON, uno dei principali operatori energetici in Italia. E.ON fornisce un’assistenza completa: dalla consulenza iniziale per la costituzione dell’AUC, alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico condominiale, fino alla gestione e al monitoraggio del sistema.

Per quando riguarda la costituzione del gruppo è necessario prima di tutto che l’assemblea di condominio approvi l’installazione dell’impianto fotovoltaico e la connessione alla rete pubblica. La stessa assemblea deve inoltre avviare la sottoscrizione da parte dei condòmini di un accordo di diritto privato (un contratto) per la costituzione del gruppo di autoconsumatori. La sottoscrizione deve riportare i dati del condominio stesso, dell’amministratore, del referente per i rapporti col GSE, il Gestore dei Servizi Energetici che si occupa di promuovere lo sviluppo sostenibile, e in generale tutte le informazioni tecniche necessarie per l’accesso al servizio. Il contratto definisce la modalità di condivisione dell’energia prodotta, la ripartizione dei ricavi economici e la durata della partecipazione al gruppo. L’accordo può anche definire la quota di partecipazione, le responsabilità e le modalità della manutenzione.

Dopo l’assistenza alla creazione del gruppo e l’installazione dell’impianto fotovoltaico condominiale E.ON fornisce diversi strumenti di monitoraggio dell’impianto stesso e altri servizi aggiuntivi, come le batterie di accumulo e le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. E.ON è già da tempo al lavoro su progetti di autoconsumo collettivo e comunità energetiche: finora ha già contribuito alla costituzione di 45 gruppi di AUC, 15 dei quali sono già attivi e 7 in attesa di autorizzazione. Entro la fine del 2025 prevede di aver costituito 60 gruppi di AUC.

Per quanto riguarda le CER invece E.ON ha realizzato una partnership con Solar Valley (associazione che lavora a livello nazionale per raccogliere adesioni per la costituzione di CER) che si chiama Energia Viva. La CER Energia Viva nasce con l’obiettivo di promuovere la produzione e il consumo locale di energia rinnovabile.

E.ON ha recentemente realizzato anche un progetto pilota di CER a Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa. La Comunità è stata realizzata in partnership con Italconcia, azienda toscana attiva nella concia di pelle di vitello. L’impianto fotovoltaico, realizzato sulla proprietà di Italconcia, è stato messo a disposizione della comunità energetica e produrrà sufficiente energia sia per l’autoconsumo dell’azienda sia a copertura del fabbisogno dei cento membri della CER. La Comunità denominata Be Energy è promossa da Italconcia per garantire la forma di governance partecipativa del progetto. Lo statuto costitutivo prevede che il 30 per cento degli incentivi ricevuti venga devoluto ogni anno ad associazioni locali, per finanziare progetti sociali o ambientali scelti dall’assemblea dei membri.

Immagine di copertina: ©E.ON

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