Contenuto sponsorizzato da Awin e scritto dal Post

Come un link aiuta a vendere

Che cos’è l’affiliate marketing, e come crea nuove opportunità di lavoro

Negli ultimi decenni la pubblicità si è trasformata grazie a internet prima e ai social network poi. Alcune modalità esistenti sono state adattate ai nuovi mezzi comunicativi, altre invece sono totalmente nuove, spesso perché rese tecnicamente possibili dal digitale. Tra queste ultime c’è anche l’affiliate marketing, il cui sviluppo è legato alla nascita degli e-commerce, le sezioni dei siti che vendono i prodotti o i servizi di un’azienda, ma anche i siti che vendono prodotti di molte aziende diverse.

Per farsi conoscere un sito di e-commerce si può accordare con chi crea contenuti online (un blog, uno youtuber, un influencer e anche una testata giornalistica) riconoscendogli una piccola percentuale sugli acquisti conclusi attraverso i link ospitati sul proprio spazio digitale. Funziona in questo modo, ad esempio, anche per alcuni prodotti citati, secondo le libere scelte editoriali della redazione, nella sezione Consumismi del Post (la presenza dei link di affiliazione è indicata in fondo a ogni articolo). 

Le percentuali di guadagno sul prezzo del prodotto variano a seconda della tipologia di prodotto venduto. Ad esempio sono più basse per gli oggetti tecnologici, molto acquistati su internet, mentre sono più alte per quelle categorie di prodotti a volte meno “forti” online, come l’abbigliamento. In altri casi c’è un compenso fisso per ogni cliente nuovo portato, come ad esempio per la sottoscrizione di contratti per le compagnie telefoniche. Alcuni programmi di affiliazione prevedono compensi anche sulla base del numero di persone che hanno semplicemente cliccato su un link. Si può ricevere un compenso anche se non è stato effettivamente comprato il prodotto linkato, ma qualunque altro presente sull’e-commerce. I link di affiliazione rispettano le leggi sulla privacy perché chi li diffonde non sa nulla delle persone che hanno effettivamente comprato qualcosa partendo da uno dei link.

(Awin)

L’azienda che vuole promuovere un contenuto attraverso l’affiliazione può farlo rapportandosi direttamente con il creatore di contenuti, oppure facendo ricorso a un intermediario specializzato del settore. Fra queste società che fanno da tramite c’è Awin, multinazionale tedesca fondata nel 2000, che ha una sede in Italia, a Milano.

Awin offre i suoi servizi sia alle piccole attività, che vogliono lanciare un programma di affiliazione per raggiungere nuovi clienti, sia alle grandi imprese che lavorano su scala globale, e che vogliono migliorare la propria strategia di marketing online. Tra i servizi in cui Awin è specializzata ci sono quelli per la pubblicizzazione di sconti e promozioni, di programmi fedeltà, del cashback, ma anche quelli di siti che comparano prezzi o di chi fa subnetwork, cioè chi si pone come ulteriore mediatore fra le aziende e i creatori di contenuti. Contemporaneamente dà la possibilità a diversi tipi di creator (siti editoriali e media, influencer, blogger e podcaster) di entrare in contatto con clienti affini al proprio pubblico e di creare velocemente i link affiliati attraverso gli strumenti della piattaforma dedicata, che possono poi essere direttamente condivisi sui propri canali social. Chiunque abbia un sito o una pagina sui social può farlo registrandosi alla piattaforma. Awin inoltre offre anche una procedura guidata di integrazione per gli utenti di Instagram.

(Awin)

L’8 e il 9 maggio 2024 Awin parteciperà a Milano al Netcomm Forum, il convegno sullo sviluppo dell’e-commerce e sulla trasformazione digitale delle imprese. Oltre che con il suo stand, Awin interverrà con un workshop su un caso di studio sul partnership marketing come strategia di successo: l’incontro sarà l’8 maggio, a partire dalle 12:10, nella sala gialla 1.

In Awin ci sono attualmente diverse posizioni professionali aperte. A tutti i suoi dipendenti l’azienda dà la possibilità di lavorare in modo flessibile: ha introdotto infatti la settimana lavorativa di quattro giorni. I dipendenti possono inoltre utilizzare modalità di lavoro ibride (in parte da casa, in parte in ufficio) o esclusivamente da remoto.

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