Contenuto sponsorizzato dal Parlamento europeo e scritto dal Post

Un evento per far parlare i giovani di Europa

A Forlì, dal 17 al 19 maggio, ci saranno workshop e incontri su lavoro, immigrazione, diritti e attivismo giovanile in vista delle elezioni europee

Da giovedì 6 a domenica 9 giugno nei 27 paesi dell’Unione europea si voterà per eleggere i 720 membri del Parlamento europeo. È la decima volta che si vota per eleggere i parlamentari europei e sarà la prima dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione. In Italia, dove si voterà l’8 e 9 giugno, saranno anche le prime elezioni in cui gli studenti fuorisede potranno votare nel comune in cui vivono, senza necessariamente dover tornare in quello in cui formalmente risiedono. Si tratta di una novità importante per i giovani, spesso in passato costretti a rinunciare a votare a causa del viaggio lungo e costoso per raggiungere il seggio a loro assegnato.

Rendere migliore e più facile la partecipazione dei giovani alla vita politica dell’Unione europea è anche lo scopo dell’European Youth Event (EYE), la manifestazione in cui il Parlamento europeo invita proprio i giovani di età compresa tra i 16 e i 30 anni a condividere le proprie idee sul futuro dell’Europa. L’EYE si svolge a Strasburgo ogni due anni, dal 2014: nel 2023 c’è stata la quinta edizione dopo che quella del 2020 era slittata all’anno successivo a causa della pandemia. La manifestazione dà la possibilità ai giovani di conoscere le organizzazioni giovanili europee, ma anche di entrare in contatto con esperti, attivisti, influencer e politici.

Quest’anno ci sarà per la prima volta una versione italiana dell’European Youth Event. Sarà a Forlì, dal 17 al 19 maggio, nel primo anniversario dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel 2023. Sarà infatti anche un’occasione per tutte e tutti i partecipanti di riflettere sul rapporto con l’ambiente, sulla lotta ai cambiamenti climatici e sull’attivismo giovanile, in vista delle elezioni europee. L’EYE italiano è organizzato dal Punto Europa dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna – un  centro di eccellenza Jean Monnet per gli Studi europei e centro di documentazione della Commissione europea con il supporto e il cofinanziamento del Parlamento europeo.

All’EYE di Forlì arriveranno circa 4mila ragazzi e ragazze, provenienti dall’Italia e dall’estero. Ci saranno quasi 200 attività, coordinate da oltre 140 organizzazioni giovanili, dall’Università di Bologna e dalle istituzioni europee (qui il programma completo). Gli eventi sono riservati ai ragazzi e alle ragazze dai 16 ai 30 anni.

Un’immagine del campus di Forlì (EYE)

Il Post, in collaborazione con l’ufficio del Parlamento europeo di Milano, presenterà tre eventi. Il 18 maggio, dalle 11 e 30 alle 13 ci sarà un’edizione live di Morning Weekend, con un approfondimento specifico sui temi europei, condotto da Luca Misculin e Eugenio Cau. Sempre il 18 maggio, ma dalle 17 alle 18 e 30, Alessandra Pellegrini De Luca condurrà il workshop Le elezioni europee, spiegate bene: uno “spiegone” sul voto, con un approfondimento su quello dei fuorisede. Il 19 maggio, invece, dalle 11 alle 12 e 30 ci sarà il workshop di Laura Loguercio su come si racconta l’Europa sui giornali, e come il Post ha deciso di farlo in questi anni.

Le attività del festival saranno suddivise in quattro sezioni: workshop, attività artistiche, dibattiti e simulazioni e talk. Nella sezione workshop si parlerà, fra le altre cose, di ambiente, di lavoro, di diritti e di inclusione, di migrazioni e ci saranno incontri focalizzati sulle prossime elezioni europee. Per quanto riguarda la attività artistiche ci saranno mostre fotografiche, concerti di musica classica, spettacoli teatrali, proiezioni di documentari e percorsi multisensoriali.

Gli eventi inseriti all’interno della sezione dibattiti, talk e simulazioni sono 38: sono previsti gli interventi di numerosi ospiti italiani e internazionali che si confronteranno sui diversi palchi. Ci sarà inoltre una simulazione delle elezioni europee. Infine nei 20 talk si affronteranno temi come l’imprenditoria, l’astensionismo, la salute mentale, il rapporto fra social e politica: sempre con un focus su come i giovani europei si approcciano a queste materie.

Per il Parlamento europeo, che promuove e finanzia l’EYE, è importante che i cittadini europei siano consapevoli dell’importanza del ruolo dello stesso parlamento: è infatti l’unica istituzione europea eletta direttamente e, in quanto tale, è anche l’unica che risponde direttamente ai cittadini e che può chiamare le altre istituzioni a rendere conto del loro operato. Proprio per questo il parlamento europeo ha lanciato una campagna di partecipazione al voto per le prossime elezioni di giugno: la campagna si chiama “Use your vote” (in italiano “Usa il tuo voto”), e punta a ribadire il valore della democrazia attraverso il racconto di anziani che hanno vissuto l’Europa della Seconda guerra mondiale e il loro dialogo con i giovani che voteranno a queste elezioni europee per la prima volta.

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